Franco Fontana »
Route 66
Exhibition: 3 Apr – 15 Jun 2003
Fondazione Italiana per la Fotografia
Via La Salle 17
10121 Torino
+39 011-544132
Tutte le strade, in fondo, appartengono più al viaggiatore che le percorre che al luogo geografico che attraversano (Michele Smargiassi) Questa potrebbe essere la chiave di lettura dell’intrigante mostra di Franco Fontana che viene presentata a Torino dopo la riuscitissima prima a Palazzo Magnani di Reggio Emilia (30 giugno – 4 agosto 2002). Un gruppo di amici, fra cui il famoso fotografo modenese, a distanza di vent’anni, decide di ripercorrere la mitica Route 66 che li aveva visti in gioventù attraversare l’America profonda di Steinbeck e di Kerouac nell’atmosfera hippy della poesia di Allen Ginzberg. Dal viaggio, realizzato nel 2001, nascono queste 152 fotografie che dimostrano, oltre ogni legittimo dubbio, che percorrere quel nastro d’asfalto ormai fuori corso non è affatto, come potrebbe apparire, un viaggio nel passato. E’ invece un viaggio nel futuro, è vedere noi stessi, la nostra civiltà, come la vedranno fra mille anni gli archeologi di un’altra civiltà. La US Route 66 inizia in Adams Street a Chicago e dopo 4.000 chilometri, tre fusi orari e otto stati, termina a Los Angeles all’incrocio del Santa Monica Boulevard con Ocean Avenue. Fu istituita negli anni ‘20 per dotare gli USA di una rete stradale capace di soddisfare il crescente traffico automobilistico e il forte sviluppo dell'economia particolarmente nell'Ovest. Negli anni ‘70 la nuova rete di strade veloci a quattro corsie (le Interstate) hanno permesso, evitando i centri urbani, collegamenti più veloci, determinando in meno di dieci anni la scomparsa di tutto quel mondo di motel, ristoranti, pompe di benzina, e persone, la cui fortuna dipendeva dalla Mother Road. Nel 1994, la 66 è passata sotto la protezione dell’amministrazione federale dei parchi diventando “monumento nazionale”: è l’unica strada al mondo ad avere ottenuto questo status; inoltre, con le sue 2.248 miglia, è anche il parco più lungo mai istituito. La US Route 66 ha ispirato numerose celebri canzoni (Rolling Stones, Woody Guthrie, Nat King Cole, Animals, Depeche Mode), John Steinbeck la cita nel suo romanzo più famoso, Furore, e ha offerto l’occasione alla Beat Generation (Kerouac, Ferlinghetti) di celebrare la vita on the road. In una carrellata di stupefacente colore Fontana ci rende testimoni di uno straordinario e unico reportage di “architettura veicolare”, capitolo a sé nella storia dell’architettura, al servizio del movimento anziché della statica, e già oggetto di affettuosa rivalutazione soprattutto negli Stati Uniti. Da qui l’assenza quasi totale della figura umana, la cui storia trasuda dalle pompe di benzina, da motel e autogrill dalle insegne e dai segni sull’asfalto, dalle ferite inferte al paesaggio. L’occhio attento di Fontana, la sua capacità di comporre le immagini e di lavorare sul paesaggio seguendo linee e geometrie quasi astratte sostenute dalla compattezza e dal contrasto del colore, affermano anche in questo recente lavoro il suo valore artistico che lo pone tra i più grandi fototografi internazionali. Franco Fontana (Modena, 1933) è uno dei maggiori fotografi italiani. Ha pubblicato oltre 40 libri e le sue opere fanno parte delle collezioni dei più importanti musei del mondo (Victoria & Albert Museum, Londra; MOMA, New York; Ludwig Museum, Colonia; Musée d’Art Moderne, Parigi; The Australian National Gallery, Melbourne; Stedeljik Museum, Amsterdam; Metropolitan Museum, Tokyo; ecc.). Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi, ha firmato moltissime campagne pubblicitarie e collabora con importanti periodici italiani ed europei. La mostra è accompagnata da un ricco volume con interventi di: Franco Vaccari, Michele Smargiassi e il racconto “The road” di Valerio. M. Manfredi (30,00 Euro)