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Una fragil vida
bambino con sombrero, 1927

Tina Modotti »

Una fragil vida

Exhibition: 26 Jun – 24 Aug 2003

Fondazione Italiana per la Fotografia

Via La Salle 17
10121 Torino

+39 011-544132


www.arte2000.net/fif

Una fragil vida
Campesinos, 1928

Nell’ambito della mostra OAXACA TIERRA DE ARTE, la sezione fotografica, a cura della Fondazione Italiana per la Fotografia, presenta una selezione di circa 70 scatti memorabili di Tina Modotti (Udine, 1896 – Città del Messico 1942), figura leggendaria della fotografia mondiale. Le stampe, tirature moderne da negativi originali, provengono da uno tra i maggiori archivi della fotografa italiana, archivio completato dalla raccolta di filmati, e documenti autobiografici e pubblicazioni. E’ difficile scindere la vita artistica della Modotti dalla sua esperienza esistenziale. A rendere importante la sua figura hanno contributio una serie di fattori che hanno trovato terreno fertile nella sua predispozione a vivere totalmente il periodo storico, le amicizie, i luoghi e la gente, non temendo di esporsi e senza lasciarsi vincolare dal suo essere donna. Si lascia incantare dalla fotografia a seguito dell’incontro con Edward Weston, amico e compagno per molti anni, e il Messico la vedrà protagonista attiva della sua storia rivoluzionaria a fianco della folgorante stagione degli artisti muralisti militanti come Diego Rivera e Siqueiros. L’arte deve essere a disposizione del popolo, per questo deve uscire dagli studi, dalle tele ed espandersi sui muri, l’arte deve raccontare la rivoluzione e la fotografia diventa uno straordinario mezzo di diffusione culturale. La Modotti è il primo ed unico esempio di una vita in cui l’essere sociale, artistico e politico si fondono in un tutt’uno. Per questo nulla, meglio della sua vita, è in grado di descrivere il suo essere artista. Un primo periodo a fianco di Weston, in cui prevale l’elemento estetizzante di alcune delle sue fotografie più importanti anche dal punto di vista tecnico: il romantico mazzo di rose, l’astrattezza totale dei bicchieri e del fascio di canne di bambù e gli intensi ritratti, la simbologia della lotta nella serie delle mani lascia il posto alle immagini più documentaristiche degli operai , delle donne e della povertà, apparse, come le precedenti, sulle più importanti riviste d’arte e d’avanguardia internazionali. Dopo la lunga parentesi messicana inizia per la Modotti il periodo di forte militanza politica che la vedrà impegnata nel Soccorso Rosso soprattutto durante la guerra civile spagnola. Abbandonata la fotografia per l’impegno civile incontra personaggi del calibro di Robert Capa e David Saymour che da lì apochi anni fonderanno la grande Agenzia Magnum, ma Tiina è ormai distante da quel mondo, preferisce essere dentro ai fatti e per quei fatti muore misteriosamente in un taxi nella notte fra il 5 e il 6 gennaio 1942.

Una fragil vida
miseria, 1928
Una fragil vida
Donna di Tehuantepec, 1929